PRP Milano: il trattamento antiage
PRP Milano, come sfruttare l’innovativa tecnologia per combattere l’invecchiamento della pelle
Le soluzioni di tendenza per un viso più sano e più giovane
Per PRP (terapia con plasma ricco di piastrine) si intende una tecnica di trattamento nell’ambito della medicina rigenerativa, tecnica che sta riscuotendo sempre più successo. In effetti, l’idea che “la bellezza nasce da dentro” e che l’invecchiamento può essere combattuto usando sostanze che sono già prodotte dal nostro corpo, è un concetto assolutamente innovativo. E soprattutto sempre più dati scientifici dimostrano che all’interno del sangue esistono degli strumenti naturali – chiamati fattori di crescita – che permettono un miglioramento e un rallentamento dell’invecchiamento cutaneo.
Come funziona la terapia PRP e chi può effettuarla
Per eseguire un ciclo di PRP è necessario prelevare una piccolissima quantità di sangue direttamente dal paziente. Una volta separato il plasma, si va a iniettarlo nell’area interessata (ad esempio gli zigomi, le zone dove compaiono rughe eccetera) e questo va a rilasciare i cosiddetti “fattori di crescita”.
- Il processo favorisce non solo la guarigione e l’equilibrio cellulare ma stimola la produzione di collagene. Il collagene, che che è una sostanza prodotta naturalmente dal corpo, è quello che dona l’aspetto giovanile. Con il passare degli anni, viene prodotto meno collagene ed è per questo che si cominciano a manifestare diminuzione di volume ed elasticità della pelle, linee d’espressione marcate e infine rughe.
Ecco perché la tecnica del PRP aiuta a donare alla pelle un tono nuovo, un aspetto più “polposo”, uniforme e luminoso. Questo trattamento viene utilizzato anche per ridurre le cicatrici, e riportare la struttura della pelle a valori più sani e idratati.
La tipologia di intervento rigenerante non comporta solitamente controindicazioni – a parte qualche lieve gonfiore o fastidio nella zona trattata. Prima di sottoporsi a PRP è comunque opportuno chiedere parere al proprio medico, anche per scongiurare disturbi congeniti di coagulazione o dell’attività piastrinica che comprometterebbero il risultato finale.